Cloud Atlas

Dopo aver visto Cloud Atlas ci sono due cose da fare per mettere a tacere il tarlo della curiosità:
  1. Riguardare il film
  2. Andarsi a leggere il libro
Perché in definitiva il film in qualche modo fallisce (o raccoglie un successo estremamente valido) lasciando lo spettatore con una montagna di domande. La scenetta è stata più o meno questa: sei persone (tra cui io, scosso) piantate davanti all'uscita del cinema che cercano di stirare le pieghe della trama e capire come si indossa il vestito cucito dai Wachowski.

Il mio primo sospetto lo metto nella traduzione dalla carta alla pellicola. Però state a sentire cosa dice l'autore del libro in questo articolo.

Adaptation is a form of translation, and all acts of translation have to deal with untranslatable spots. Sometimes late at night I'll get an email from a translator asking for permission to change a pun in one of my novels or to substitute an idiomatic phrase with something plainer. My response is usually the same: You are the one with knowledge of the "into" language, so do what works. When asked whether I mind the changes made during the adaptation of "Cloud Atlas," my response is similar: The filmmakers speak fluent film language, and they've done what works.

Per chi non sapesse l'inglese, in sintesi: lascio la traduzione a chi conosce meglio il linguaggio di destinazione, perché sa cosa sta facendo. Fiducia al traduttore da parte dell'autore.

Nonostante il parere informato del mio omonimo scrittore, la penso in modo diverso. La narrazione parallela che propongono i creatori di Matrix non funziona del tutto. I due punti chiave che non vanno sono nella costruzione della tensione e soprattutto nel finale (nei finali). La mia aspettativa, lo confesso, era di vederli tutti collegati in modo forte, fortissimo, con un colpo di scena da maestro. Invece mi sono guardato sei storie spezzettate che hanno in comune cose piccole come bottoni, pagine e poco altro.

L'idea, il messaggio, ciò che fai adesso vivrà nel tempo e influenzerà i mondi futuri, è appena accennato, sottinteso, manca di collante e coesione. Un peccato, perché l'esperimento è ardito, audace. Fosse una partita di calcio questa sarebbe un'ottima azione finita sul palo sinistro.

Bisogna anche dire che il film fa ciò che avevo supplicato dopo la visione di Prometheus: dà vigore dalla buona vecchia fantascienza.

Voto: 7 per l'intento e per le proporzioni della sfida.
Davide Mazzocchi