Candidato a Sorpresa

Attirati da un trailer piuttosto divertente siamo caduti nella tentazione di farci due sghignazzate con il Candidato a Sorpresa. Ed è più o meno tutto qui, due risate in leggerezza e null'altro.

Un film che non ha alcuna pretesa (o se ne ha, sono piuttosto modeste) se non quella di mostrare per l'ennesima volta il buon vecchio Zach Galifianakis nel solito ruolo dello strambo ingenuo e pasticcione. Il personaggio è talmente sperimentato che non ci si preoccupa più nemmeno di caratterizzarlo, tanto alla fine lui qualche risata la sa tirare fuori. L'altro, Will Farrell, è un buon "cattivo", insomma la coppia funziona.

Fa pensare però la tendenza: non è il primo film politicamente scorretto che esce in sala di recente e che in qualche modo critica pesantemente un sistema. Abbiamo visto il Dittatore qualche tempo fa e pare che questo Candidato sia una specie di copia: situazioni assurde e vigliaccate che portano a un discorso finale di critica. Guardandolo viene in mente anche Le idi di marzo, giusto per analogia di temi trattati, ma non si può nemmeno pensare un confronto.

Voto: 6 simpatico senza impegno, leggero. Mette a nudo qualche magagna per lo più nota a tutti.
Davide Mazzocchi

Prometheus

Ogni tanto la Fantascienza torna in sala e, dato l'evento, tutti accorriamo augurandoci di vedere qualcosa di nuovo. Perché in fondo è proprio questo, la fantascienza, è esplorazione, novità, stupore, voglia di andare oltre. Ci si illude sempre di essere scossi e bacchettati un po', si vuole guardare avanti, nel futuro, per capire il presente. Ma purtroppo troppe volte c'è la solita nave spaziale, con il suo equipaggio malmesso che fa una brutta fine.

La fantascienza di oggi sono i supereroi, sono i film spettacolari con gli effetti grossi, quelli che devi vedere nella sale giuste con l'audio a palla e Prometheus non fa differenza. È la solita fantascienza di oggi che non stupisce se non per l'incredibile realismo degli effetti speciali. Questo ultimo lavoro di Scott non è un brutto film, ha dentro elementi interessanti e dialoghi azzeccati, ma ci sono cose che proprio non si possono vedere, ingenuità che lo spettatore di oggi dovrebbe ormai aver assimilato. Secondo voi è concepibile che un gruppo di scienziati, arrivati da due ore su un pianeta sconosciuto, vada nella prima caverna a caso e cominci a togliersi il casco, a toccare ovunque (anche la bavetta che cola dai cilindri). No, non è concepibile che almeno il biologo non dica "Ragazzi, magari c'è qualche batterio stronzo nell'aria e siamo tutti all'obitorio eh."

C'è tutto, in questo Prometheus, il design moderno dei mezzi e delle strumentazioni (forse ormai standardizzato sulla tecnologia touch), c'è il pianeta, c'è l'alieno (anzi due), c'è anche qualche elemento interessante (l'androide David: non è che magari è un giochino al contrario con 2001 Odissea nello spazio?), c'è anche la voglia di proporre il problema della Creazione, e su questo devo dire che l'approccio è stato interessante. Ma questi buoni elementi non riescono a bilanciare a dovere alcune banalità e la prevedibilità generale della trama. La presenza degli Alien, tolto un colpo di scena che terrò per me, non porta niente: sappiamo tutti come va a finire se arriva l'Alien no?

Forse forse, la fantascienza di oggi dovrebbe andare a rileggersi molte pagine che sono state scritte nel passato e svecchiarsi, rinnovarsi, trovare nuove idee. L'astronave non è più un bel personaggio, vogliamo qualcosa di diverso. Perché non portano sullo schermo Treason? Perché la fantascienza non osa qualcosa di nuovo, non è forse il suo compito?

Voto: 6
Davide Mazzocchi