Anna Karenina - Una risposta


Un film che trae origine da un libro non può di certo restare esente dal confronto tra le due opere. Ecco forse perché, pur avendolo apprezzato molto, mi manca parte del tuo entusiasmo. Si potrebbe forse dire che il film sia un crescendo. Vediamo se mi spiego.

Il Bello
Un turbine di colori, movimenti ritmici e ripetitivi, vestiti e accessori ricchi di luce. Bellissimo? Eppure inizialmente quasi infastidisce l’eccesso delle mosse innaturali dei personaggi e il loro abbigliamento perfetto e perfettamente adatto all'ambiente in cui si trovano. Pare troppo per una storia che, nella sua versione originale, era invece intrisa di pacatezza.
Non è nemmeno facile abituarsi alla scelta del teatro nel film. Eppure ha molto senso, in quanto da un lato ne esaspera i valori estetici, e dall'altro ammorbidisce alcuni bruschi passaggi che in una tradizionale sceneggiatura cinematografica lascerebbero delle fastidiose lacune.

La Passione
Col procedere del film l’estetismo, che pareva fine a se stesso, si smorza, o forse ci si abitua, o forse se ne capisce il senso. Così ogni mossa, ogni abito, ogni gioiello, ogni espressione iniziano a trasmettere i sentimenti e la passione.
La passione di Anna e il suo tormento interiore; Dolly e il suo profondo dolore per tradimenti subiti dal marito che ama; Kitty e i tormenti di un’adolescente innamorata che culminano e si contrappongono ad una serenità ritrovata in qualcosa che, seppur semplice, non manca di passione; Levin e la sua chiara distinzione tra giusto e sbagliato; Oblonsky e la sua leggerezza e simpatia; Karenin e la sua infinita e insopportabile bontà cristiana; Vronsky e la sua totale incapacità di trasmettere alcun sentimento al lettore/spettatore; l’amore fraterno, la dedizione verso i figli.
Tutto è rispettato e perfettamente trasmesso dagli attori, nelle loro movenze e nei loro sguardi, che tuttavia non possono avere la stessa profondità di una descrizione letteraria.

Anna
Anna è la vera protagonista di questo film (forse più che nell’opera di Tolstoj). Di lei mi sono mancate solo le morbide forme e le piccole manine.

Aliena B.

Anna Karenina

Sai, una cosa che mi piacerebbe tantissimo è essere intervistato appena fuori dalla sala. Perché è in quell'esatto momento che le emozioni non hanno ancora ceduto il passo alla razionalità e proprio allora sono anche dotato di un sarcasmo pungente: lo stato migliore per scrivere. Non dovrei mai tornare a casa subito dopo la visione, dovrei sedermi da qualche parte a buttare giù la recensione punto e stop. Ma visto che questo lusso non me lo concede mai nessuno, mi intervisto da solo.
"Piaciuto?"
"Capolavoro. Davvero, capolavoro! Non sto scherzando, non sono ironico, domani torno a vederlo, promesso, se ho la serata libera, torno qui e lo riguardo." Fingete che sia appena uscito dal cinema.
"Lo rivedresti ancora?"
"Sì, sì, assolutamente, ma tu l'hai visto? Ma hai idea di com'è fatto?"
"L'ho visto anche io, un buon film, ma non mi aspettavo questo entusiasmo. Come mai?"
"Ma perché sì, perché è fantastico, costruito alla perfezione, no dico, hai presente la scena del ballo? È la scena più bella di tutto il film, perfetta, sopra ogni cosa. Perché di balli ne abbiamo visti molti, ma questo è straordinario. Loro due che volano, le note del valzer che saturano l'aria e poi la luce, loro due da soli e gli altri immobili e il teatro. Sai cosa ti dico? Che finalmente l'ho capita."
"Cos'hai capito?"
"La danza, ma mi stai ascoltando? La danza, il turbine, la bellezza, l'amore, i simboli. Il film è tutto costruito su questo canone. Prova a dire che è puramente estetico, ma prima telefona al dentista perché avrai bisogno di due denti nuovi."
"Perché, non lo è?"
"Lo è, anzi no, non è puramente estetico, è perfettamente simbolico. Anche la faccenda del teatro, il dramma, la commedia, la farsa, la tragedia di una vita vanno in scena sul palco mentre i segreti stanno dietro le quinte. Le hai notate le riprese dietro le quinte no? Se così non fosse, domani lo riguardiamo insieme e ti insegno come si fa ad andare al cinema."
"Ma io vado al cinema da quando sono piccolo."
"Si vede che ci vai con l'auto e non con il cuore. E poi lei, hai visto come sorride? No, dico, l'hai vista? Lei è divina e credo di essermi innamorato del suo sorriso. Di lei, del suo demone, dei suoi abiti, della sua morte. La perfetta falena."
"E lui?"
"Un cialtrone che non sfugge alla descrizione iniziale. Bravo anche il marito, bravi tutti, ma soprattutto chi ha scritto la sceneggiatura. Un genio."
"Addirittura?"
"Sì, perché è riuscito a fare un musical senza far cantare nessuno. Un genio, come ti dicevo. Ma senti, grazie per l'intervista. E per la compagnia, ma adesso devo proprio scappare, ho un sacco di idee e devo scrivere una recensione. Alla prossima."
"Aspetta, un'ultima cosa. Dimmi una frase del film che ti ha colpito."
"Ed era amore? È sempre amore."

Mi volto alla ricerca della macchina e scappo a casa, lasciando che i pensieri si trasformino in sogni e viceversa.

Davide Mazzocchi
Voto: 9