Pacific Rim - Coppa gelato gusti misti

Il fatto è questo: io di robottoni non ci ho mai capito nulla. Ma prima di insultarmi lasciatemi dire la mai. Negli anni '80 ero un ragazzino parcheggiato felicemente dai nonni tutto il pomeriggio e la prima serata. Su qualche emittente privata, sintonizzata sul canale 17, la sera trasmettevano roba giapponese. Di solito c'erano dentro dei robot, di varie forme e dimensioni. A me francamente non importava molto del tipo di robot, la cosa essenziale era che la trama seguisse quella struttura così collaudata.

  1. Tutti felici e contenti
  2. Mostro in avvicinamento
  3. Combattimento con il robot di turno (invariabile mossa finale)
  4. Tutti felici e contenti (fino al prossimo mostro)
Grazie a questo modo disinteressato di gustarmi i robot, non saprei distinguere il Daitarn da un Gundam o da un (che so?) Voltron. Credo che lo stesso sia successo al buon Guillermo, regista di Pacific Rim. Questi robottoni hanno tutti quello che avevano i loro antenati: un bel minestrone (ma dato il periodo meglio parlare di coppa gelato) gusti misti.
Il film conferma varie idee che mi stanno girando in testa:
  1. Il livello tecnico non è più un problema. I mostri che ho visto in sala sono più plausibili e verosimili di certe facce che mi girano attorno.
  2. La trama conta poco, basta che si parli almeno una volta di ambientalismo e una volta di clonazione (prego vedersi la produzione recente di fantascienza Oblivion, After Earth per dire)
  3. L'impressione generale è sempre quella di trovarsi di fronte a un ottimo mix (meravigliosamente confezionato) di cose già viste e fuori tempo massimo. Qui per dire hanno fatto il mischione tra il Gundam (con una spolverata di Evangelion) e Godzilla.
Ma deve essere chiara una cosa: non è stato affatto male, anzi io l'avrei preferito ancora più "ignorante". Botte da orbi per due ore. Sarei stato certo più contento, a patto che alla fine tutti fossero felici e contenti...

... in attesa della prossima apocalisse.

Voto: 6
Davide Mazzocchi

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